Saturday, June 28, 2008

Call for Dikili -- German

Camp heimatsloser WeltbewohnerInnen an der Grenze

YURTSUZ DÜNYALILARA SINIRDA UMUT KAMPI - Aufruf für ein noborder-Camp in DIKILI bei Izmir, Türkei

Das Urlaubs- und Skipperparadies Ägäis, zwischen griechischen Inseln und türkischer Küste, machte sich als Fluchtweg bereits in den 1980er Jahren einen Namen. Zahlreiche Menschen konnten so den Repressionen des türkischen Militärregimes der 1980er Jahre entkommen. Als EU-Außengrenze zur Abschottung der Festung Europa vor ungewollter Migration, wird das Gebiet für Menschen auf dem Weg nach Europa zum Alptraum. Zwei Hauptrouten bieten sich für Menschen aus dem Irak, Iran, Afghanistan und aus Afrika, vornehmlich Somalia und Sudan, mit dem Ziel Europa an: der Weg über die Festlandgrenze zwischen der Türkei/Griechenland oder Türkei/Bulgarien und die Ägäische Küste.

Das Küstengebiet in der Nähe von Izmir und die griechischen Inseln sind nur einige Seemeilen voneinander entfernt. Besonders in den Wintermonaten wird der Seeweg zwischen der Türkei und Griechenland, eine Distanz von nur ein bis zwei Stunden, von Flüchtlingen benutzt. Die Fischer- und Urlaubsorte Kusadasi, Seferihisar, Cesme, Karaburun und Dikili sind Abfahrtspunkte der unsicheren Überfahrt.

Die griechische Küstenwache erfüllt ihren Auftrag, die Interessen der EU-Staaten nach kontrollierter Zuwanderung zu schützen. Erwünscht sind junge, ausgebildete, disziplinierte, aber billige Arbeitskräfte. Mit allen Mitteln und Methoden wird versucht jede Landung auf griechischem Territorium zu verhindern: Vom Entern von Booten mit 'falscher Beladung' und Zurückschleppen auf die türkische Seite der Seegrenze über das Aussetzen von Menschen auf unbewohnten - und unbewohnbaren, wasserlosen - Inseln, vom seeuntauglich Machen von Booten auf offener See, um jede Rückkehr zu verhindern, bis zu körperlichen Übergriffen ... Sogar Schusswaffen werden eingesetzt.

Ungewollte Asylsuchende werden so von griechischen und türkischen Behörden hin- und hergeschoben. Keine Seite möchte zuständig sein. In Izmir und den anderen großen Städten entstanden in den letzten Jahren Communities von MigrantInnen, die auf geeignete Überfahrts- bzw. Weiterreisegelegenheiten warten und wiederholt probieren nach Europa einzureisen. :: In Griechenland drohen Auffanglager und Abschiebung, in der Türkei mangels einer klaren gesetzlichen Regelung unbestimmt langer Aufenthalt in 'Gästehäusern für AusländerInnen' und ebenfalls Abschiebung.

Schlechte Witterung erleichtert zwar von den Behörden unbemerkte, also erfolgreiche Landung in Griechenland. Für überfüllte Schiffe bedeutet Schlechtwetter jedoch Lebensgefahr, insbesondere in den Wintermonaten häufen sich die Nachrichten über gekenterte Schiffe. Die Menschen in Seenot - oft können sie gar nicht schwimmen - werden von Fischern oder der türkischen Küstenwache gerettet. Oder es kommt jede Hilfe zu spät, AnrainerInnen finden Leichen auf den Stränden. Offizielle Zahlen sprechen von 82 Toten und 102 Vermissten - also Ertrunkenen - im Jahr 2007, 2006 von 20 Toten und 53 vermisst Ertrunkenen nur in diesem unmittelbaren Gebiet. :: fortresseurope.blogspot.com geht in der Zeit zwischen 1994 bis zum Dezember 2007 von 410 Toten und 402 Vermissten aus. Diese Zahlen stellen jedoch lediglich die Spitze des Eisberges dar.

Das Fehlen legaler Einreisemöglichkeiten in die Festung Europa für Asylsuchende schafft erst den Bedarf an 'illegalen Transportmöglichkeiten', ein florierendes Geschäft an den Außengrenzen. Die geschlossenen Grenzen bereiten den Boden für einen 'illegalen' Transport-Markt und kriminalisieren ihn und die dazugehörigen Personen zugleich. Mit drakonischen Strafen für Fluchthilfe - der Jargon des Grenzregimes nennt es Menschenhandel - treiben die Gesetze der EU-Staaten die Transportpreise in die Höhe. Das Einreiseverbot macht den Markt also attraktiv und verunmöglicht zugleich die Gewähr einer sicheren Landung am gewünschten Ziel.

Migration aus verarmten, geplünderten, durch Kriege oder von Textil- und Elektronikproduktion und -entsorgung unbewohnbar gemachten Gebieten ist eine Form sich der aufgezwungenen Weltordnung zu widersetzen. Mit unserem Protest wollen wir die Interessen derer unterstützen, die sich zu diesem schwierigen und gefährlichen Weg entscheiden.



  • Erfahrungs- und Wissensaustausch für Betroffene, Interessierte und AktivistInnen,

  • im Zentrum steht die Frage, wie wir die Toten an der Grenze verhindern können

  • der Protest soll die türkische und europäische Öffentlichkeit auf die Situation aufmerksam machen


Über Mitarbeit, Teilnahme und Workshops freuen wir uns.
Rückmeldungen und mehr Informationen:

dikili2008-sinirkampi (at) hotmail.com

dikilinobordercamp(at)gmail.com
Unsere Website ist im Entstehen.

KEIN MENSCH IST ILLEGAL
FREIE WAHL DES WOHNORTES FÜR ALLE
JEDE/R TOTE IST ZUVIEL
WIR ALLE SIND MIGRANTINNEN



Call for Dikili -- Italian

Campeggio dei 'Homeless earthlings' - 'terrestri senza casa' al confine





Campeggio dei "Homeless earthlings" ? "terrestri senza casa" al confine
YURTSUZ DÜNYALILARA SINIRDA DAYANIŞMA KAMPI
Chiamata per un noborder-campeggio a DIKILI vicino a Izmir, Turchia
Il paradiso di vacanza e dei skipper del mare Egeo, tra le isole greche e la costa turca gia dagli anni 1980 e noto come un itinerario di fuga. Molte persone sono fuggite dalla repressione del governo militare turco durante gli anni ?80, usando questo passaggio. Come un confine esteriore dell'UE - chiudendo la fortezza Europa contro indesiderata migrazione, la zona si trasforma in un incubo per le persone, che cercano di entrare in Europa. Ci sono due percorsi principali per le persone provenienti dall? Iraq, Iran e Afghanistan o dall? Africa, soprattutto dalla Somalia e Sudan: il tragitto via terra attraversa la frontiera tra la Turchia e la Grecia o la Turchia e la Bulgaria, l'altro è la via del mare, la costa Egea.
La distanza tra la costa nelle vicinanze di Izmir e le isole greche sono solo poche miglia di mare. Soprattutto durante i mesi d?inverno, gli emigranti hanno usato questa strada tra Turchia e Grecia impiegando una o due ore. Il villaggi di vacanze e di pescatori, Kusadas?, Seferihisar, Cesme, Karaburun e Dikili sono i luoghi a intraprendere il passaggio insicuro.
La guardia costiera greca esegue l'ordine di proteggere gli interessi dell'Unione europea, di migrazione controllata di giovani qualificati, disciplinati, ma di basso costo del lavoro. Con tutti i modi e mezzi la guardia costiera cerca di impedire qualsiasi ingresso e atterraggio al territorio greco: capovolgendo le barche portando il ?carico sbagliato?, tirando indietro le barche al lato turco del confine marittimo, esponendo le persone ad isole inabitabili, senza acqua, inabilitando le barche per continuare a mare aperto, al fine di prevenire qualsiasi ritorno, maltrattamenti fisici.. Anche armi da fuoco vengono usate.
I richiedenti d?asilo indesiderati sono spinti da un lato all'altro dalle autorità greche e turche. Nessuno lato vuole essere responsabile di loro. Durante gli ultimi anni in Izmir e in altri grandi citta, i migranti in attesa di una possibilità di partire per l?Europa hanno sviluppato ?Communities?. In Grecia indesiderati richiedenti d'asilo sono tenuti in custodia e deportati. Nella Turchia? In mancanza di qualunque provvedimento legale chiaro - sono tenuti in ' Alberghi per gli stranieri' per tempo non determinato, dove devono attendere finché vengono espulsi, anche loro.
Cattivo tempo rende più facile il trasferimento, evitando,che lo sbarco sia riconosciuto dalle autorità locali di costa. D'altra parte il maltempo significa pericolo per le barche sovraccaricate; barche rovesciate sono spesso citati nel telegiornale durante la stagione invernale. Le persone spesso non sanno nuotare e sono soccorse dai pescatori o dalla guardia costiera turca. Per alcuni di loro ogni aiuto è troppo tardi, gli abitanti locali spesso recuperano i cadaveri dalle spiagge. Le fonti ufficiali parlano di 82 morti e 102 dispersi in 2007, e 20 morti e 53 dispersi in 2006 nel distretto Egeo. : : fortresseurope.blogspot.com parla di 410 morti e 402 dispersi da 1994 finora. Questi numeri devono essere considerati soltanto come il picco dell'iceberg.
L'inesisistenza di qualunque entrata legale a Europa per i richiedenti d?asilo produce un mercato di mezzi di trasporto illegali, un commercio prosperante ai confini dell?EU. I confini chiusi hanno prodotto questo mercato e la criminalizzazione degli attori del mercato allo stesso tempo. Penalita draconiane contro - come il regime di confine lo chiama - il "traffico di persone" aumenta i prezzi per il trasporto, e fa da un lato il mercato più attraente, come pure facendo d'altra parte un arrivo sicuro alla destinazione mirata, impossibile.
La migrazione dalle aree, che sono diventate impoveriti, saccheggiate e inabitabili attraverso guerra ed/o attraverso produzione di elettronica/tessile/di materia prima e le disposizioni, sono un modo per sfidare l'ordine mondiale. La nostra ? L?obiettivo è quello di sostenere gli interessi delle persone, che hanno deciso di prendere questa difficile e pericoloso percorso.
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* Scambio di esperienze e di conoscenze pratiche di persone coinvolte, colpite, interessati a migrazioni e di attivisti
* La questione centrale è, come evitare un numero sempre maggiore di morti alle frontiere
* Produrre una consapevolezza pubblica in Turchia ed in europa per la a situazione degli emigranti
Stiamo aspettando la vostra partecipazione, la vostra cooperazione e la vostra collaborazione nell'officina.
Reazioni e domande:

dikili2008-sinirkampi (at) hotmail.com

dikilinobordercamp(at) gmail.com



Camp Date

We have been negotiating with the municipality of Dikili for sometime to get their consent to the no-border camp. On june the 5th 2008in a meeting wth the mayor we have confirmed that the no-border camp will take place in Dikili!

The peace-festival of Dikili, is taking place every year, is in the last week of August. Our original idea was to combine these two events in order to enable broader networking and working together. However the municipality of Dikili thinks this would result in an overloading of the local infrastructural capacity. Because of this the no-border camp will take place sometime in mid- September. The exact date still needs to be deterimined.


In den Verhandlungen mit der Gemeinde Dikili konnten wir gestern, 5.6.08 mit dem Bürgermeister direkt sprechen und haben die fixe Zusage bekommen. Das Camp findet statt!!!

No-border Camp Dikili im September 2008


In den Verhandlungen mit der Gemeinde Dikili konnten wir gestern, 5.6.08 mit dem Bürgermeister direkt sprechen und haben die fixe Zusage bekommen. Das Camp findet statt!!!
Das jährliche Dikili Friedensfestival findet in der letzten Augustwoche statt. Die ursprüngliche Idee das no-border Camp gleichzeitig oder teilweise zeitgleich zu machen, hätte eine breite Vernetzung bedeutet. Die Gemeinde denkt aber, das bedeutet eine Belastung der lokalen Infrastruktur.
Deswegen findet das no-border Camp Mitte September statt. Der genaue Termin wird nächste Woche bei einer Besprechung festgesetzt.
Mitte September ist günstig, weil Mitte/Ende August andere Grenzcamps (Bremen, Germany; Patras Griechenland) stattfinden

Call For Dikili -- English

Homeless earthlings’ camp at the border

DİKİLİ - Turkey
YURTSUZ DÜNYALILARA SINIRDA DAYANIŞMA KAMPI

The holiday and skippers’ paradise of the Aegean Sea between Greek islands and the Turkish coast has made a name as a passage since the 1980ies. A lot of people escaped the repression of the Turkish military government during the 1980ies using this passage. As an outer border of the EU – sealing off the fortress Europe against unwanted migration, the area turns into a nightmare for people seeking to enter Europe. There are two main-routes for the people coming from Iraq, Iran and Afghanistan or from Africa, especially from Somalia and Sudan: the route overland crosses the border between Turkey and Greece or Turkey and Bulgaria, the other one is the sea route, the Aegean coast.

The distance between the coast nearby İzmir and the Greek islands are only a few sea-miles. Especially during the winter months, migrants have been using this route between Turkey and Greece which takes one or two hours. The fisher und holiday villages Kuşadası, Seferihisar, Çeşme, Karaburun and Dikili are the places to embark on the insecure passage.

The Greek Coast watch executes the order to protect the EU-states’ interests of controlled migration of young, skilled, disciplined, but cheap labour. By all ways and means the coast watch tries to prevent any entry and landing at Greek territories: capsizing boats carrying “wrong load”, pulling boats back to the Turkish side of the sea border, exposing people at uninhabitable islands without water, indisposing boats to go on at the open sea, to prevent any return, physical abuse… Even firearms are used.

Unwanted Asylum-seekers are pushed from one side to the other by Greek and Turkish authorities. No side wants to be responsible for them. In towns like Izmir migrant waiting for a chance to leave for Europe have developed communities during the last years. In Greece unwanted Asylum-seekers are kept in custody and deported. In Turkey – in lack of any clear legal provision - they are kept in “Guesthouses for foreigners” for unclear time and have to wait until they are expelled, too.

Bad weather makes the transfer easier, preventing the landing being recognized by the local coast authorities. On the other hand bad weather means danger for the overloaded boats; some capsized boats are frequently mentioned in the news during wintertime. People often don’t know how to swim and are rescued by fishermen or Turkish coast guard. For some of them every aid is too late, local inhabitants often recover dead bodies at the beaches. Official sources talk about 82 dead and 102 missed in 2007, and 20 dead and 53 missed in 2006 in the Aegean district. fortresseurope.blogspot.com estimates 410 dead and 402 missed from 1994 up to now. These numbers must be considered as being only the peak of the iceberg.

The non-existence of any legal entry to Europe for Asylum-seekers produces a market of illegal transport facilities, a prospering business at the EU-borders. The closed borders have produced this market and the criminalising the market’s actors at the same time. Draconian penalties against - as the border regime calls it - “people trafficking” increases the prices for transportation on one hand, and makes the market more attractive on the other hand, as well as making a secure arrival at the aimed destination impossible.

Migration from areas which have become impoverished, plundered and unliveable through war and/or through electronic/textile/raw material production and disposals are one way to defy the world order. Our protest’s aim is to support the interests of the people who have decided to take this hard and dangerous path.


· exchange of experience and practical knowledge of persons concerned with, affected of, interested in migration and activists
· the focus question is, how to prevent more and more deaths at the borders
· to produce public awareness in Turkey and in Europe of the situation of the migrants


We are looking forward for your participation, co-operation and collaboration in work-shops.
For feedback and questions:

dikili2008-sinirkampi(et)hotmail.com

dikilinobordercamp(et)gmail.com




NOBODY IS ILLEGAL

WE ARE ALL MIGRANTS



Call for Dikili -- Greek

Κάλεσμα για noborder camp στο DIKILI κοντά στο Izmir της Τουρκίας


Ο παραθεριστικός και ιστιοπλοϊκός παράδεισος του Αιγαίου Πελάγους, ανάμεσα στα ελληνικά νησιά και τα τουρκικά παράλια, έγινε γνωστός ως πέρασμα από τη δεκαετία του 80. Πολλοί άνθρωποι ξέφυγαν από τις διώξεις της στρατοκρατικής τουρκικής κυβέρνησης κατά τη δεκαετία του 80 χρησιμοποιώντας αυτό το πέρασμα. Ως εξωτερικό σύνορο στην περίμετρο της Ευρώπης φρούριο για την ανεπιθύμητη μετανάστευση, η περιοχή έχει μετατραπεί σε εφιάλτη για τους ανθρώπους που επιζητούν να εισέλθουν στην Ευρώπη. Δύο είναι οι κυριότεροι δρόμοι για τους ανθρώπους που έρχονται από το Ιράκ, το Ιράν και το Αφγανιστάν ή από την Αφρική, κυρίως τη Σομαλία και το Σουδάν: ο χερσαίος δρόμος διασχίζει τα σύνορα ανάμεσα στην Τουρκία και την Ελλάδα ή την Τουρκία και τη Βουλγαρία, ο άλλος είναι ο θαλάσσιος δρόμος, τα παράλια του Αιγαίου.

Η απόσταση μεταξύ της ακτής δίπλα στο Izmir και τα ελληνικά νησιά είναι μόνο λίγα ναυτικά μίλια. Ιδίως κατά τη διάρκεια των χειμερινών μηνών, οι μετανάστες χρησιμοποιούν τη συγκεκριμένη διαδρομή που διαρκεί μία με δύο ώρες. Τα ψαράδικα και παραθεριστικά χωριά Kusadasi, Seferihisar, Cesme, Karaburun και Dikili ειναι τα σημεία επιβίβασης για το επικίνδυνο αυτό πέρασμα.

Το ελληνικό Λιμενικό Σώμα επιτελεί το καθήκον της προστασίας των συμφερόντων των χωρών μελών της ΕΕ ελέγχοντας τη μετανάστευση του νεαρού, ειδικευμένου, πειθαρχημένου αλλά φτηνού εργατικού δυναμικού. Με κάθε τρόπο και μέσο το Λιμενικό προσπαθεί να αποτρέψει κάθε είσοδο και αποβίβαση στο ελληνικό έδαφος: αναποδογυρίζοντας βάρκες με «λάθος φορτίο», επανωθώντας βάρκες πίσω στην τουρκική πλευρά των θαλάσσιων συνόρων, εγκαταλείποντας ανθρώπους σε ακατοίκητα νησιά χωρίς νερό, εξωθώντας βάρκες στην ανοικτή θάλλασα για να αποτρέψει την επιστροφή, ασκώντας φυσική βία. Χρησιμοποιώντας ακόμα και πυροβόλα όπλα.

Οι ανεπιθύμητοι αιτούντες άσυλο πετιούνται από την μια μεριά στην άλλη από τις ελληνικές και τουρκικές αρχές. Καμιά πλευρά δεν θέλει να είναι υπεύθυνη γι αυτούς. Σε πόλεις όπως το Izmir οι μετανάστες που περιμένουν την ευκαιρία να φύγουν για την Ευρώπη έχουν δημιουργήσει κοινότητες κατά τη διάρκεια των τελευταίων ετών. Στην Ελλάδα οι ανεπιθύμητοι αιτούντες άσυλο κρατούνται φυλακισμένοι και απελαύνονται. Στην Τουρκία - ελλείψει ξεκάθαρης νομικής πρόβλεψης – κρατούνται σε «ξενώνες αλλοδαπών» για ακαθόριστο χρονικό διάστημα και πρέπει να περιμένουν επίσης μέχρι να εκδιωχθούν.

Ο κακός καιρός κάνει τη μεταφορά ευκολότερη, εμποδίζοντας την αποβίβαση να γίνει αντιληπτή από τις τοπικές λιμενικές αρχές. Από την άλλη μεριά, ο κακός καιρός σημαίνει κίνδυνο για τις υπερφορτωμένες βάρκες. Κάποιες αναποδογυρισμένες βάρκες αναφέρονται συχνά στις ειδήσεις κατά τη διάρκεια του χειμώνα. Οι άνθρωποι συχνά δεν ξέρουν κολύμπι και διασώζονται από ψαράδες ή το τουρκικό λιμενικό. Για κάποιους από αυτούς είναι αργά για κάθε βοήθεια. Οι ντόπιοι συχνά περισυλλέγουν πτώματα από τις ακτές. Επίσημες πηγές αναφέρουν 82 νεκρούς και 102 αγνοούμενους το 2007 και 20 νεκρούς και 53 αγνοούμενους το 2006 στην περιοχή του Αιγαίου. Το
fortresseurope.blogspot.com υπολογίζει 410 νεκρούς και 402 αγνοούμενους από το 1994 μέχρι σήμερα. Αυτοί οι αριθμοί πρέπει να θεωρούνται μόνο η κορυφή του παγόβουνου.

Η ανυπαρξία κάποιας νόμιμης εισόδου στην Ευρώπη για τους αιτούντες άσυλο παράγει μια ολόκληρη αγορά υπηρεσιών παράνομης διακίνησης, μια ευημερούσα επιχειρηματική δραστηριότητα στα σύνορα της ΕΕ. Τα κλειστά σύνορα έχουν δημιουργήσει την αγορά και ταυτόχρονα έχουν «ποινικοποιήσει» τους παράγοντες αυτής της αγοράς. Δρακόντειες ποινές κατά των «διακινητών» όπως τους ονομάζει το καθεστώς των συνόρων, αυξάνουν τις τιμές για τη διακίνηση από τη μια μεριά και την κάνουν πιο ελκυστική από την άλλη κάνοντας επίσης την ασφαλή άφιξη στον επιθυμητό προορισμό αδύνατη.

Η μετανάστευση από περιοχές που έχουν εξαθλιωθεί, λεηλατηθεί και γίνει αβίωτες λόγω πολέμων ή/και βιομηχανικής παραγωγής (ηλεκτρονικά ήδη/κλωστουφαντουργικά προϊόντα/ πρώτες ύλες), είναι ένας τρόπος εναντίωσης στην παγκόσμια τάξη. Η διαμαρτυρία μας αποσκοπεί στη υποστήριξη των ανθρώπων που έχουν διαλέξει αυτό το δύσκολο και επικίνδυνο μονοπάτι.



ανταλλαγή εμπειρίας και γνώσης ανάμεσα σε ανθρώπους που εμπλέκονται, επηρεάζονται, ενδιαφέρονται για την μετανάστευση

  • το κύριο ζήτημα είναι πως να αποτρέψουμε τους όλο και περισσότερους θανάτους στα σύνορα

  • να αυξήσουμε το ενδιαφέρον του κοινού στην Τουρκία και την Ευρώπη για την κατάσταση των μεταναστών


Ευελπιστούμε για τη συμμετοχή σας, τη συνεργασία και τη συμμετοχή στα εργαστήρια

Για περισσότερες πληροφορίες και ερωτήσεις:

dikili2008-inirkampi@hotmail.com

dikilinobordercamp@gmail.com
Η σχετική ιστοσελίδα είναι υπό κατασκευή

ΚΑΝΕΝΑΣ ΑΝΘΡΩΠΟΣ ΔΕΝ ΕΙΝΑΙ ΛΑΘΡΑΙΟΣ
ΕΙΜΑΣΤΕ ΟΛΟΙ ΜΕΤΑΝΑΣΤΕΣ

Dikili İçin Çağrı -- Türkçe

SINIRLARDA SINIRSIZCA UYGULANAN İNSAN HAKLARI İHLALLERİNE “DUR” DE!

YURTSUZ DÜNYALILARLA SINIRDA DAYANIŞMA KAMPI

2008 DİKİLİ İÇİN

No-Border Camp

EGE DENİZİ TURİZM CENNETİ Mİ?

SIĞINMACILAR İÇİN CAN PAZARI MI?

Dünyamızdaki siyasi, ekonomik, çevreyle ilgili gelişmeler nüfus hareketlerinin yatışmayacağının, tam tersine artarak devam edeceğinin güçlü işaretlerini taşımaktadır.

Kuzey-güney arasında derinleşen varsıllık uçurumu, ülke işgalleri ve iç savaşlar, farklı bölgelerde artmakta olan etnik ve siyasal çatışmalar, gelecekte daha kitlesel kaçışları ve arayışları da beraberinde getirerek, milyonlarca insanı doğdukları ülkeler dışında yaşamaya zorlamaktadır.

Bu durum dünyadaki bütün devletleri ya göç alan, ya göç veren ya da ikisini birden yaşayan ülkeler konumuna getirmektedir.

BUZ DAĞININ GÖRÜNEN YÜZÜ VE EGE DENİZİ’NDE DURUM

Avrupa Birliği sınırları içinde meydana gelen olayları takip eden fortesseurope.blogsot.com sitesi, 1994 yılından bugüne (10.12.2007 tarihine kadar) Ege Denizi’nde 410 kişinin öldüğünü, 402 kişinin ise kaybolduğunu ifade etmektedir. Basına yansıyan bilgilere göre yalnızca 2007 yılında Ege Denizi’nde meydana gelen deniz kazalarında 82 kişi ölmüş, 102 kişi kaybolmuştur

Tanığı olmak zorunda kaldığımız bu dramatik insanlık durumu yaşananların çok küçük bir bölümü ve buzdağının görünen yüzüdür.

Nihai hedefleri AB ülkeleri olan sığınmacılar, iki ana güzergâhı tercih etmektedirler; Türkiye-Yunanistan kara sınırı ve Ege Denizi.

İzmir ve sahil şeridi, Yunanistan’ın Ege Denizi’nde bulunan adalarına sadece birkaç deniz mili uzaklıktadır. Özellikle kış aylarında, Türkiye’den Yunanistan’a deniz yolu ile geçmeye çalışan sığınmacılar Kuşadası, Seferihisar, Çeşme, Karaburun, Dikili sahillerinden başlayan 1–2 saatlik mesafeleri kullanılmakta; sahil güvenlik ve emniyet tedbirlerinin gevşemek zorunda kaldığı kış aylarının çetin doğa koşullarında amaçlarına ulaşabilmek için bir fırsat üretmeye çalışmaktadırlar.

Çoğu bedensel cezalandırma, yaralanma, ölüme terk edilme, tutuklanma, insanlık dışı koşullarda mülteci kamplarında tutulma, ülkelerine iade edilme ve ölümle sonuçlanan bu umut yolculuklarının çok azı hedefine ulaşabilmektedir.


VİCDANLARIMIZI AŞINDIRAN TANIKLIKLAR

Avrupa sınırlarının hemen kıyısında, çatışma ve savaş nedeni ile kitlesel göç hareketlerinin oluştuğu ülkelerin komşusu ve sığınmacıların Avrupa’ya ulaşmak için en sık kullandıkları yol güzergâhının üzerinde bir ülkede yaşayan insanlar olarak üzerinden mal, bilgi ve para geçerken, belirsizleşen iyiden iyiye görünmez olan sınırların sıra bütün bu değerlerin üreticisi insana geldiğinde nasıl aşılmaz mânialara, dönüştüğünü şaşırarak,

sınırların, sınırsız insan hakları ihlallerinin gerekçeleri olarak sunulmasını sarsılarak,

turizm cenneti Ege’nin, hümanizm ve uygarlığın doğduğu bu coğrafyanın sığınmacı ölümleriyle nasıl kuzey-güney uçurumunun kara deliklerinden, kör dehlizlerinden biri haline getirildiğini içimiz ezilerek,

göç endüstrisinin, insan kaçakçılarının belirsizlik ve risklerle dolu yöntemleriyle, “Avrupa Kalesi”nin güvenlik tedbirleri ve mevzuat düzenlemeleriyle her gün biraz daha yükselen surlarını aşmaya çalışan sığınmacıların, bu sınırlara çarpıp cansız bedenler olarak Ege kıyılarına vurmasını

derin bir çaresizlik içinde, vicdanlarımızın aşındığının farkında olarak, belki de en kötüsü bütün bu olayların sessiz tanıkları olmaya zorlanarak izliyoruz.

Bizler


  • Umudun ve dayanışmanın en gerekli olduğu bir alanda “göç, mültecilik, sığınmacı” sorunlarını birlikte düşünmek

  • Sınırlarda yoğun bir biçimde yaşanan insan hakları ihlallerini engellemenin yollarını aramak

  • Göç, göçmen ve sığınmacı sorunlarının “yüksek siyaset”in gündemine salt güvenlik gerekçesiyle değil, insan hakları, sürdürülebilir kalkınma, savaşlar..ın durdurulması, bölgesel entegrasyon, kalkınma desteği vb temalarıyla yer bulabilmesinin imkanlarını araştırmak

  • bir deneyim, bilgi ve iletişim ağı oluşturabilmek için


Dikili Belediyesi’nin ev sahipliğini yapacağı bir sınır kampı düzenliyor;

ülkemizde ilk kez deneyimlenecek bu etkinlik için yurtdışından ve yurt içinden duyarlı bütün kişi ve kuruluşları katılmaya çağırıyor;

çalışma ve sanat atölyeleri, panel-söyleşi ve diğer etkinlikler için önerilerinizi ve katkılarınızı bekliyoruz.


İletişim;


dikili2008-sinirkampi@hotmail.com

dikilinobordercamp@gmail.com